Lo Zen e l’arte dell’ Argento

Lo ammetto: in questo articolo sto per andare a parlare male degli oggetti in acciaio 🙂
Non ho neppure il coraggio di chiamarli “gioielli”.. Non ce la faccio. Il loro prolificarsi mi lascia estremamente perplesso.

Vorrei che le persone riflettessero sul fatto che per quanto l’acciaio inossidabile luccichi, questo non lo rende automaticamente un metallo prezioso né di valore. Giusto per tagliare la testa al toro, basti pensare che mentre l’oro ha un valore di mercato di circa 40 euro al grammo … una TONNELLATA di acciaio costa circa 24 euro.
Il valore di un anello in acciaio è virtualmente zero, visto che è 0,00012 €… servono 5 decimali !

Ma oltre a questo fatto – puramente amministrativo – anche tecnicamente l’acciaio è robaccia; non ha nessuna delle caratteristiche di duttilità e punto di fusione presenti in oro ed argento per la lavorazione, può essere solo stampato e fatto in serie e non c’è alcun modo per lavorarlo se non la fonderia. Tutto quello che è in acciaio non può essere corretto, riparato o personalizzato in modo artigianale.

Il marketing ha inventato dal nulla la moda di indossare l’acciaio, ma si tratta di un valore fittizio assegnato da esperti di comunicazione. Luccica, quindi vale.

La mia opinione è proprio che l’acciaio non vale. Non solo intrinsecamente, ma soprattutto emotivamente; non si può culturalmente considerare un gioiello qualcosa stampato in fonderia insieme a bulloni e lavandini, senza amore, senza sostanza. Senza passione.

Se pensate ad un gioiello, nella sua accezione di momento importante, da condividere, di valore, guardate piuttosto un gioiello artigianale in argento che può essere il giusto compromesso fra un prezioso in oro – ormai dal costo proibitivo – ed una cosa tristissima come un oggetto in acciaio.

L’Argento ha tutte le caratteristiche di un vero gioiello ed è il giusto mezzo.

Lo zen per conciliare il costo al valore sentimentale, non ve ne pentirete mai.